Il Deposto |
Parrocchia S.Maria Assunta Giubileo Laurenziano Amaseno 28 Giiugno 2014 - 8 Settembre 2015 |
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IL DEPOSTO
OPERA D’ARTE IN RESTAURO
La collegiata di santa Maria Assunta tra i tesori d’arte che
possiede, vanta il possesso di una pregevole opera artistica
realizzata tra la fine del XII e il XIII secolo, che inizialmente
faceva parte di un gruppo di immagini scolpite in legno, che
rappresentavano la crocifissione. Il trittico composto
molto probabilmente all’inizio dall’immagine di Cristo e i due
dolenti, la Madonna addolorata e san Giovanni, (se ne può ammirare
uno integro nel Duomo di Tivoli), si presenta ora solo con la
figura del Cristo Deposto.
La realizzazione, molto
probabilmente, deriva dall’influsso degli stessi monaci
cistercensi e dalla stessa spiritualità del loro fondatore, San
Bernardo di Chiaravalle, i quali tra la metà del XII e l’inizio
del XIII secolo riportarono in auge il “mistero della Croce”.
Dalle sacre rappresentazioni medievali, messe in atto soprattutto
nel contesto della Settimana Santa attraverso processioni e
riproposizioni degli eventi della passione di Cristo, i monaci
passarono a produrre opere lignee che nella celebrazione liturgica
assolvessero allo stesso compito, ma in modo più austero e consono
alla loro spiritualità.
La
presenza dei monaci in Amaseno e la costruzione della fabbrica
della chiesa gotico-cistercense, lascia pensare che quest’opera
sia stata realizzata in loco e destinata alla stessa chiesa.
La statua del Cristo a tutto tondo, di una grandezza leggermente
superiore rispetto a quella naturale, si presenta nella situazione
di rigidità successiva alla morte. Il volto barbato e la testa
leggermente inclinata in avanti verso l’omero destro ne danno una
realistica interpretazione. La razionalità della scultura e
l’attenta anatomia, indicano una pregevole opera di un artista ben
formato ed esperto. Un gancio posto nell’attaccatura del dorso con
il collo, e la mobilità delle braccia nell’attaccatura delle
spalle, rivela che la statua avesse la funzione di rappresentare
la crocifissione su una croce e la seguente deposizione, secondo i
dettami del teatro liturgico tipico del medioevo.
Per molti anni
questa importante e pregevole opera artistica ha giaciuto nascosta
agli occhi di tutti nel soppalco della cantoria. Solo dopo la
seconda guerra mondiale, a seguito dei danni riportati dalla
Collegiata, essa è stata riportata nella navata laterale. L’opera
che porta tutti i segni della sua quasi millenaria età, finalmente
solo da poco è stata accolta dalla SOPRINTENDENZA PER I BENI
STORICI, ARTISTICI ED ETNOANTROPOLOGICI DEL LAZIO, per un
intervento di restauro. |
Restauro del Deposto |
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